Nel giorno della memoria, potremmo citare una moltitudine di testi sulla Shoah nei Balcani, sulla cancellazione della secolare presenza e cultura ebraica in quei luoghi. Quest'anno, tuttavia, ho scelto di richiamarvi alla memoria un testo teatrale di Abdulah Sidran, ambientato nella Zvornik del 1992, uno dei tanti luoghi bosniaci dove "ciò che non doveva mai più succedere" è successo, nella sostanziale indifferenza del resto del mondo. Il testo di A Zvornik ho lasciato il mio cuore , raccontò Abdulah Sidran, nasce da un episodio autobiografico: il 28 marzo 1992, l'autore tornava in corriera da Belgrado a Sarajevo e si fermò per una breve sosta a Zvornik, sulla sponda bosniaca della Drina. Il tempo di offrire un bicchiere al bar a due poliziotti (uno serbo, uno bosgnacco) e una tranquilla ripartenza per Sarajevo: due giorni dopo, a Zvornik inizia il massacro, con i musulmani bosniaci stanati anche nelle cantine e nelle fogne, gli stupri, gli incendi e i saccheggi. Era...