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Visualizzazione dei post da maggio 8, 2022

PUTIN CITA IL KOSOVO, SERBIA IN CRISI D'IDENTITÀ

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 Vladimir Putin, citando il Kosovo come esempio di autodeterminazione, ha messo la Serbia in una posizione di forte imbarazzo. Il più filorusso dei Paesi post jugoslavi, legato economicamente, politicamente e culturalmente a Mosca, dopo l'inizio della guerra in Ucraina non aveva mai abbandonato lo zio Vladimir: la Serbia non ha approvato alcun pacchetto di sanzioni contro la Russia e la sua compagnia aerea Air Serbia ha continuato i collegamenti con la Russia nonostante i moltissimi allarmi bomba e i disagi per i pochi passeggeri.  Uno dei punti forti dell'alleanza serbo-russa, tuttavia, era rappresentato proprio dalla posizione russa sul Kosovo, di cui Mosca (e anche Kiev, peraltro) non ha mai riconosciuto l'indipendenza. Se il presidente serbo Vucic ha di fatto messo a rischio il percorso di adesione alla UE, con le sue scelte marcatamente filorusse e disallineate rispetto alla maggioranza dei Paesi europei, è stato anche e forse soprattutto perché contava su Mosca per l&

SLOVENIA: ESPLOSIONE IN UN IMPIANTO CHIMICO

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 Grave incidente questa mattina vicino a Lubiana: si è verificata un'esplosione in un impianto chimico. Ancora scarse e frammentarie le informazioni: ci sarebbero dieci feriti e le autorità al momento consigliano alla popolazione di chiudersi in casa serrando porte e finestre. L'unica fonte in italiano al momento disponibile è  questo articolo da La Presse

BOSNIA: DIVISI PERFINO NEL SILENZIO

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 Che in Bosnia Erzegovina il dialogo fosse difficile lo sapevamo da tempo, ma ora apprendiamo che perfino nella lingua silenziosa dei segni pare difficile comprendersi. La divisione tra il mondo reale, quello della società civile che se ne frega di divisioni etnico nazionali e vorrebbe solo arrivare a fine mese, e il fanta-mondo della politica, in rissa permanente, si ripropone pari pari nella paradossale situazione dei sordo muti bosniaci. Desidererebbero soltanto essere inclusi nella società, ma si trovano penalizzati da una ridicola disputa tra serbi, croati e bosgnacchi su quale lingua debba essere "tradotta" nel linguaggio dei segni. Risultato: praticamente non esistono traduttori ufficiali e i sordo muti bosniaci si trovano tagliati fuori da numerosi servizi essenziali.  La questione è raccontata nei dettagli  in questo articolo  da Radio Slobodna Evropa, tradotto in italiano da OBCT.