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Visualizzazione dei post da maggio 19, 2024

APPROVATA LA RISOLUZIONE ONU SUL GENOCIDIO DI SREBRENICA. Rassegna stampa

 Giovedì 23 maggio è stata approvata dall'Assemblea generale dell'ONU la risoluzione, proposta da Germania e Rwanda, con cui si istituisce una giornata internazionale di riflessione e commemorazione del genocidio di Srebrenica, da celebrarsi ogni 11 luglio. Durissime le reazioni della Serbia e della Republika Srpska (entità serba della Bosnia Erzegovina), le quali tra l'altro non hanno mai neppure riconosciuto che i fatti di Srebrenica del luglio 1995 costituiscano un genocidio. Il presidente serbo Vucic ha cercato con ogni mezzo e fino all'ultimo di impedire l'approvazione della risoluzione, recandosi anche personalmente a New York: nonostante la risoluzione sia infine passata, l'offensiva diplomatica serba ha comunque ottenuto risultati, visto l'alto numero di astensioni (84) e la spaccatura anche del fronte europeo, con il voto contrario dell'Ungheria. Vucic e le autorità serbe e serbo-bosniache hanno insistito sul fatto che l'approvazione di ques

TUZLA: GIOVANI SERBI PRESENTI ALLA COMMEMORAZIONE DELLA STRAGE DI KAPIJA

 Come ogni 25 maggio, a Tuzla in Bosnia Erzegovina si commemora la strage del 1995, quando una granata lanciata dalle forze serbo-bosniache dalle alture intorno alla città provocò 71 morti e 240 feriti. Quasi tutte le vittime erano molto giovani, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, perchè quel punto della città era un abituale luogo di ritrovo all'aperto e perchè il 25 maggio, nella vecchia Jugoslavia, era il giorno della festa della gioventù. Anche oggi, come ogni anno dal 2010, un gruppo di giovani serbi prende parte alla commemorazione nella città bosniaca. Questa mattina Nevena Rudinac, rappresentante dell'iniziativa per i diritti umani in Serbia, ha parlato co N1 ( qui l'articolo completo ) dell'importanza di questa partecipazione, iniziata nel 2010 con una marcia di giovani da Belgrado a Tuzla a piedi o in bicicletta. Per avviare nei Balcani un processo di vera riconciliazione,  è necessario che tutti i Paesi si occupino di raccontare ai giovani la verità sui cr

CROAZIA: L'ESTREMA DESTRA AL GOVERNO CON PLENKOVIC

 Il terzo governo croato guidato da Andrej Plenkovic (HDZ) ha ottenuto venerdì 17 maggio la fiducia del Sabor. Come si temeva, l'HDZ ha dovuto cercare l'appoggio del partito di estrema destra e ultranazionalista DP ( Domovinski Pokret, Movimento patriottico  nato da una costola dello stesso HDZ). La prima conseguenza dell'appoggio di DP al nuovo governo è stata l'esclusione dalla nuova maggioranza di tutti i deputati della minoranza serba (da ricordare che nel precedente governo croato il vicepremier era serbo).  Inoltre, DP ha chiesto anche lo stop ai finanziamenti pubblici per il settimanale della minoranza serba, Novosti. Questa richiesta, alla quale Plenkovic non ha ancora garantito di aderire, si inserisce in un panorama già molto cupo per la libertà di stampa in Croazia, messa sotto attacco da tempo da parte dell'estrema destra (al riguardo si veda su questo blog  la rassegna stampa del 19 05 24 ). Per approfondire suggeriamo  questo articolo in italiano da OB

CALCIO: IL BORAC BANJA LUKA CAMPIONE DI BOSNIA ERZEGOVINA

Il Borac Banja Luka, con la vittoria ottenuta ieri sera sull'Igman per 4:3, ha conquistato in anticipo il titolo di campione di Bosnia Erzegovina. Grande la festa della squadra davanti al proprio pubblico. Mentre a Banja Luka si festeggiava, a Sarajevo si rosicava: i tifosi organizzati dell'FK Sarajevo, le Horde Zla,  come riportato da Oslobođenje , hanno rinfacciato ai campioni numerosi favori arbitrali durante la stagione e anche durante la stessa partita di ieri sera. Se tutta la rivalità tra Sarajevo e Banja Luka si potesse limitare a queste polemiche e sfottó, parte essenziale del calcio in tutto il mondo, la Bosnia Erzegovina sarebbe in definitiva un Paese normale. Godiamoci allora questo finale di campionato in attesa di capire cosa porterà invece dal punto di vista politico questa tesa primavera bosniaca. 

BOSNIA ERZEGOVINA: PERSONALE DELLE FORZE ARMATE RENDE OMAGGIO AD UN MONUMENTO PER RATKO MLADIC

 La notizia è grave, ma nel clima generale della Bosnia Erzegovina finisce per passare in secondo piano, tanto che l'unica fonte in inglese da cui ne ho trovato conferma è BalkanInsight,  in questo articolo . Alcuni membri delle forze armate della Bosnia Erzegovina sono stati visti rendere tributo ad un monumento a Kalinovnik, villaggio natale di Ratko Mladic, ex comandante delle forze militari serbo bosniache, principale responsabile del genocidio di Srebrenica del 1995. Il monumento in questione riporta i nomi dei soldati serbo-bosniaci caduti nella zona ed è sormontato da quello che sembra essere il ritratto di Ratko Mladic, condannato all'ergastolo in via definitiva dal tribunale dell'Aja. La denuncia del fatto proviene da Midheta Kaloper, presidente dell'associazione Foca 92-95, che ne sottolinea la gravità, dal momento che dalle forze armate della Bosnia Erzegovina i cittadini si aspetterebbero protezione e non tributi a criminali di guerra. #BosniaErzegovina #rat

RASSEGNA STAMPA 19 05 24: CROAZIA E BOSNIA ERZEGOVINA

Questa domenica vi invito alla lettura di due articoli in italiano, entrambi da OBCT (Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa). Il primo ( qui il link ) descrive la deprimente situazione della televisione pubblica in Bosnia Erzegovina, situazione che riproduce pari pari quella del Paese in generale, sull'orlo dell'implosione. Mentre risulta assolutamente impossibile creare, come prescriverebbe la legge, una agenzia unica che gestisca le TV pubbliche bosniache, BHRT (l'emittente della Bosnia Erzegovina) e RTVFBIH (l'emittente della Federazione BIH) si combattono e si indebitano reciprocamente. La terza emittente, quella della Republika Srpska (RTRS) ha già fatto da anni la sua "secessione", rendendosi completamente autonoma da BHRT, nei confronti della quale ha però un debito di circa quaranta milioni di euro... Il secondo articolo riguarda invece la libertà di stampa in Croazia, dove i media indipendenti vengono minacciati dall'estrema destra che li acc