Questa settimana a Kafana ci impegneremo soprattutto a coltivare la memoria, perchè "quello che non doveva mai più accadere" in Bosnia Erzegovina è accaduto, eccome.
Durante la mattina di sabato 29 giugno, la sede dell'ambasciata israeliana a Belgrado è stata oggetto di un attacco terroristico. Un uomo armato di balestra ha assalito una guardia di sicurezza dell'edificio (in quel momento vuoto) ferendola in modo grave. L'assalitore è noto alle forze dell'ordine come estremista wahabita e proviene dalla regione serba del Sangiaccato, una zona particolarmente attenzionata per quel che riguarda il terrorismo di matrice islamica. Milos Zujovic (questo il nome del terrorista), 25 anni, viveva a Novi Pazar (capoluogo del Sangiaccato serbo, città nettamente divisa tra le comunità serba e bosniaco-musulmana) ed era conosciuto col nome religioso di Salahudin. Il giovane è morto a causa delle ferite procurategli dalla stessa guardia di sicurezza che aveva attaccato e gravemente ferito. Secondo il quotidiano serbo Danas, è in corso una serie di controlli e perquisizioni nelle zone di Raska e Novi Pazar e il presidente Vucic avverte che non s...
Nella quasi completa indifferenza dell'Europa, ai margini delle notizie considerate importanti perfino sulla stampa balcanica, la tragedia consumatasi la mattina del 22 agosto sul fiume Drina dovrebbe invece essere motivo di riflessione. Una barca carica di migranti si è rovesciata nelle acque del fiume che fa da confine naturale tra Serbia e Bosnia Erzegovina, provocando l'annegamento di almeno 10 persone (tanti sono i corpi finora recuperati, tra i quali un bambino di nove mesi). Delle 18 persone che sono riuscite ad arrivare vive a terra, 16 provengono dalla Siria e due dall'Egitto. Conosco molto bene la zona in cui si è consumata questa tragedia, vicino alla cittadina di Zvornik, mi trovavo lì con la mia famiglia anche pochi giorni prima del 22 agosto. E' una zona stupenda dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, dove la Drina scorre in tutto il suo splendore tra alte montagne e fitti boschi verdeggianti. Dal punto di vista umano e politico, tuttavia, è ...
L'undicesima edizione del festival "Miredita, Dobar dan" (le due espressioni significano "buongiorno" rispettivamente in albanese e serbocroato) è stata annullata per ordine del MUP: ne ha dato annuncio il ministro degli affari esteri Ivica Dacic. Secondo quanto riportato da Danas la decisione sarebbe stata presa per motivi di ordine pubblico: un gruppo di nazionalisti (da 50 a 150 persone indicativamente) ha bloccato l'accesso a Dorćol Platz, rendendo molto rischioso per gli ospiti kosovari raggiungere gli spazi del festival. Nato per avvicinare la cultura serba e kosovara favorendo il dialogo, "Miredita, Dobar dan" aveva ottenuto lo scorso anno un ottimo successo di pubblico e doveva aprirsi questa sera con lo spettacolo teatrale "Father and father" del kosovaro Jeton Neziraj. Qui un articolo in italiano da East Journal sul Festival Qui il sito web ufficiale del festival Il comunicato in inglese degli organizzatori
Commenti
Posta un commento