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BOSNIA ERZEGOVINA: DOVE PORTERA' L'OPERAZIONE BLACK TIE?

Il fatto che l'ANSA abbia dedicato  solo questo brevissimo articolo  alla vasta operazione di polizia ora conosciuta in Bosnia Erzegovina come "Black Tie 2", la dice lunga sul modo in cui il nostro Paese guarda ai Balcani. La brevità e concisione dell'articoletto contrasta infatti palesemente con la gravità estrema del contenuto: il capo della polizia bosniaca Vahidin Munjic è stato arrestato nel corso di un'operazione anticrimine che ha riguardato diverse città della FBIH (Federazione di Bosnia ed Erzegovina) e ha condotto in manette almeno altre 22 persone, legate alla polizia e al mondo degli affari bosniaco. All'operazione hanno collaborato DEA, Europol, FBI e si sta parlando di qualcosa che, dovesse avere un seguito e portare a individuare responsabilità precise, fornirebbe il quadro sconfortante di un Paese in mano alla criminalità organizzata. Cosa che ai media italiani sembra non preoccupare affatto, anzi sembra scontata: parliamo di Balcani, di Bosnia

RASSEGNA STAMPA 21 APRILE 2024: CROAZIA, BOSNIA ERZEGOVINA, MONTENEGRO

 Questa domenica, con la rassegna stampa vi porto in tre Paesi. Prima di tutto, ci occupiamo di Croazia , dove le elezioni legislative sono state nettamente vinte dall'HDZ del primo ministro uscente Andrej Plenkovic. Ottenendo 61 seggi, l'HDZ è uscito vincitore nettissimo sull'SDP (partito socialdemocratico) del capo di Stato Zoran Milanovic. Definito spesso "il Trump croato" per le sue posizioni estreme e provocatorie, amico di Orban e Dodik, Milanovic si era molto speso per queste elezioni, alle quali aveva partecipato senza preventivamente dimettersi dalla carica di capo di Stato, come imporrebbe la Costituzione. Aldilà del duello personale vinto da Plenkovic su Milanovic, resta il rebus del governo, dato che HDZ non ha i numeri per formarne uno da solo. I vari scenari possibili vengono analizzati sia da  Osservatorio Balcani in questo articolo  che da  East Journal . Ci spostiamo poi in Bosnia Erzegovina , dove l'entità serba sfida l'Alto Rappresentant

IL KOSOVO SI RIARMA, LA SERBIA MOSTRA I MUSCOLI AL CONFINE

Non passa giorno, ormai, senza che la stampa internazionale si occupi di Kosovo. Come ben noto a chi frequenta questo blog, le tensioni tra Pristina e Belgrado non mi appassionano, anche perché tendono a riproporsi sempre identiche. Le targhe automobilistiche, il dinaro serbo, la (mancata) creazione dell'unione delle municipalità serbe nel Nord...Pristina considera il Kosovo uno Stato, Belgrado una sua provincia, impossibile risolvere tutte le altre questioni partendo da questa premessa.  Naturalmente, dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina e in un mondo molto più guerrafondaio di qualche anno fa, la probabilità di un nuovo scontro armato tende ad aumentare. Mentre la Serbia annuncia una imponente esercitazione militare sull'altopiano di Pester, a ridosso del confine, il Kosovo parla di leva obbligatoria e si riarma con missili anticarro e doni. I dettagli  in questo articolo da Euronews in italiano

MONTENEGRO: ARRESTATA LA DIRETTRICE DELL'AGENZIA CONTRO LA CORRUZIONE

Gli agenti dello SPO (Dipartimento di polizia speciale del Montenegro) durante la mattina del 17 aprile hanno bloccato e perquisito la sede dell'agenzia per la prevenzione della corruzione, nella capitale Podgorica. Dopo averne perquisito anche l'auto personale, gli agenti hanno tratto in arresto la direttrice dell'agenzia stessa, Jelena Perovic, accusata di abuso d'ufficio. La notizia, in italiano, viene riportata  qui da Agenzia Nova . Maggiori dettagli vengono forniti da BalkanInsight,  in questo articolo , dove si ricorda anche che i partiti attualmente al governo hanno pubblicamente accusato la Perovic di avere fornito protezione a membri del precedente governo del DPS di Milo Đukanović.

CALCIO, POLITICA, VIOLENZA: IN BOSNIA E' STATO IL WEEK END DEI DERBY

In Bosnia Erzegovina si sono concentrati nel weekend appena trascorso entrambi i derby calcistici più attesi e temuti, quello di Sarajevo tra FK Sarajevo e Zeljeznicar e quello di Mostar, tra Zrinjski e Velez.  Entrambe queste partite sono considerate sempre ad altissimo rischio di scontri, anche se le rivalità che le contraddistinguono sono di tipo diverso. A Sarajevo i tifosi sono divisi, più che dall'appartenenza etnico-nazionale, da un'antica inimicizia che potremmo definire "di classe". Se infatti è vero che lo Zeljeznicar ha sede e stadio a Grbavica (quartiere tristemente noto per l'occupazione serba durante la guerra), è soprattutto per l'origine proletaria e non autoctona della sua tifoseria storica che il club viene snobbato dai sarajevesi del centro città. Mentre l'FK Sarajevo è la squadra che rappresenta (o almeno rappresentava storicamente) la borghesia cittadina, lo Zeljeznicar già dal nome (una specie di "dopolavoro dei ferrovieri")

RASSEGNA STAMPA: SERBIA E KOSOVO

Con i tempi di lettura e riflessione più lunghi offerti dal weekend, vi invito alla lettura di due articoli, entrambi in italiano, da East Journal.  Il primo articolo,  qui disponibile , fa il punto su tutte le questioni più importanti riguardo al Kosovo in questo periodo, a partire dall'alta probabilità che Pristina possa ottenere entro maggio l'ingresso nel Consiglio d'Europa.  Il secondo articolo,  qui disponibile , fa invece il punto su una vicenda di cui mi sono già occupato, quella del prof.Dinko Gruhonjic, che i nazionalisti serbi vorrebbero espellere dalla facoltà di Filosofia di Novi Sad, motivo per cui hanno anche bloccato per vari giorni la facoltà stessa. Buona lettura 

BOSNIA ERZEGOVINA: DODIK E BECIROVIC GUARDANO IN DIREZIONI OPPOSTE

Il presidente della Republika Srpska (entità serba della Bosnia Erzegovina) Milorad Dodik ed il membro bosgnacco della presidenza tripartita Denis Becirovic sembrano viaggiare ormai su binari completamente differenti, anzi sembrano andare in  direzioni opposte. Come riporta ANSA  in questo dettagliato articolo , Becirovic (che è da poco entrato in carica: la presidenza tripartita viene infatti guidata a turno per otto mesi da ciascun membro, quello serbo, qiello croato e quello bosgnacco) ha incontrato a Bruxelles il segretario generale della NATO Stoltenberg, al quale ha detto di augurarsi per la Bosnia un invito ad entrare nell'alleanza. A stretto giro, Dodik (che si trovava anche lui fuori dalla Bosnia, a Parigi) ha replicato che la componente serbo bosniaca non permetterà mai al Paese di entrare nella NATO e ha inoltre accusato Becirovic di abusare del proprio ruolo istituzionale, ricordando che le decisioni in materia militare e di difesa all'interno della presidenza colle