Post

Visualizzazione dei post da giugno 9, 2024

ELEZIONI IN SERBIA E MACEDONIA DEL NORD: RASSEGNA STAMPA

 Segnaliamo due ottimi articoli in italiano per mantenersi aggiornati sulla situazione politica di due importanti Paesi dell'area balcanica, Serbia e Macedonia del Nord. In Serbia, il 2 giugno si sono tenute elezioni locali in molte città importanti, tra cui la capitale Belgrado. In un quadro piuttosto confuso, segnato anche da incidenti (in particolare a Novi Sad,  come raccontato anche qui sul blog ) l'opposizione ha sostanzialmente perso, soprattutto per l'incapacità di presentarsi unita. Da queste consultazioni esce dunque rafforzato il partito di governo del presidente Vucic (SNS). Per un quadro chiaro e completo, consigliamo  questo articolo da OBCT . In Macedonia del Nord si è invece votato sia per l'elezione del presidente che per il parlamento: la vittoria è andata nettamente alla destra nazionalista del VRMO-DPMNE. La neo eletta presidente Gordana Siljanovska-Davkova, che al secondo turno ha stravinto sul candidato socialista e sarà la prima donna a ricoprire

TRIESTE: ENTRO 15 GIORNI IL SILOS SARA' SGOMBERATO

 Uno scarno articoletto di ANSA Friuli Venezia Giulia ( qui il link ) ci informa che il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha firmato l'ordinanza per lo sgombero del Silos, che dovrà avvenire entro 15 giorni. La grande struttura adiacente alla Stazione Centrale è di proprietà di Coop Alleanza 3.0, che dovrà garantirne la messa in sicurezza, la ripulitura e la recinzione.  L'edificio, sprovvisto di qualunque utenza (luce, acqua, gas) veniva da molto tempo utilizzato come ricovero di fortuna dai migranti che giungono a Trieste attraverso la pericolosissima rotta balcanica, spesso stremati e gravemente feriti a causa del lungo viaggio a piedi e delle violenze patite nei vari tentativi di attraversare la frontiera tra Bosnia Erzegovina e Croazia. Lo sgombero del Silos, dove centinaia di migranti vivevano in condizioni di assoluta invisibilità pur a due passi dal centro di Trieste, sarebbe addirittura una bella notizia se esistesse una soluzione umana e alternativa. O meglio: se

A BELGRADO VA IN SCENA IL PARLAMENTO PANSERBO: QUANTO RISCHIANO I BALCANI?

 Dopo la storica adozione della risoluzione Onu sul genocidio di Srebrenica, i Balcani Occidentali vivono sospesi tra aperture all'Europa e ritorno agli anni '90 del Novecento, con uno scenario che va complicandosi e la cui evoluzione dipenderà molto dal contesto internazionale.  Per molti anni le minacce secessioniste del leader serbo bosniaco Milorad Dodik sono suonate come un disco rotto, violente e retoriche ma nella sostanza vuote, legate al mantenimento del potere politico in ambito locale. Negli ultimi giorni, tuttavia, si è assistito ad un notevole "salto di qualità". Prima, Dodik ha dichiarato da San Pietroburgo l'intenzione di indire un referendum sulla separazione della Republika Srpska dalla Bosnia Erzegovina: non è certo la prima volta, ma a differenza del passato, questa volta l'ha dato praticamente per certo, pur non indicando ancora una data. Naturalmente, a spaventare non sono tanto le dichiarazioni, ma la vicinanza di Vladimir Putin al leader