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Visualizzazione dei post da ottobre 16, 2022

LA REPUBLIKA SRPSKA DI BORIS MALAGURSKI: UN DONBASS 2.0?

Dopo esser stata proiettata in anteprima a Banja Luka la sera prima delle elezioni del 2 ottobre, la controversa pellicola del regista serbo-canadese Boris Malagurski , Republika Srpska: the struggle for freedom , esce dai confini bosniaci e provoca numerose polemiche. Il film, che pare sia stato anche finanziato per circa 15mila euro dal Comune di Banja Luka, racconta la storia della Republika Srpska (l'entità serba di Bosnia) ed è stato duramente condannato dalle associazioni delle madri delle vittime del genocidio di Srebrenica, nonchè dalle famiglie delle vittime di guerra. Il motivo delle critiche risiede appunto nel fatto che il film negherebbe il genocidio di Srebrenica, sposando quindi in pieno le posizioni dei nazionalisti serbi. Non appena sono iniziate proiezioni della pellicola fuori dalla Bosnia Erzegovina, numerose comunità islamiche di bosniaci in Europa hanno messo in atto dure proteste. In un durissimo comunicato, l'associazione culturale bosniaca in Svizzera

BOSNIA: INDETTA NUOVA MANIFESTAZIONE CONTRO L'ALTO RAPPRESENTANTE

Una nuova manifestazione davanti alla sede dell'alto rappresentante a Sarajevo è stata indetta per il 24 ottobre alle 17. Come apprendiamo  da N1  la manifestazione dovrebbe avere un carattere apolitico e apartitico. Il bersaglio degli organizzatori è l'attuale Alto Rappresentante, il tedesco Schmidt, responsabile dell'imposizione di una serie di riforme della legge elettorale bosniaca (alcune delle quali, tra l'altro, annunciate la sera del 2 ottobre, ad urne ancora aperte). Sarà molto interessante seguire l'evolversi di queste proteste, perché a promuoverle sono soprattutto quei gruppi della società civile, ostili alla politica dei partiti nazionalisti, che sognano una "Bosnia dei cittadini ". Consiglio vivamente la lettura di questo durissimo articolo di Dino Mustafic (comparso sul portale "Tacno" il 10 ottobre e ripreso  in italiano da OBCT , in cui viene spiegato perché la società civile bosniaca accusi Schmidt di appoggiare di fatto i parti