SREBRENICA: 29 ANNI DOPO, IL RICORDO E’ VIVO
Non so più dire quante volte ho scritto del genocidio di Srebrenica dell’11 luglio 1995. Impossibile per me essere neutro: troppi i ricordi, il dolore, gli amici…troppo tutto, quando devo parlare di Srebrenica. Tuttavia, sono ben consapevole che questa storia è ai più sconosciuta, quindi sento quasi il dovere di raccontarla ancora una volta e sento anche il dovere di usare parole semplici. Srebrenica, nord est della Bosnia, enclave bosgnacca in un territorio controllato dalla VRS, l’esercito serbo-bosniaco. Srebrenica, che si era riempita di profughi provenienti dai villaggi intorno: una prigione, una gabbia affollata, privata del cibo, dell’acqua, della dignità. Srebrenica, che l’ONU aveva dichiarato “area protetta”: non fu mai protetta da nessuno, non certo dai caschi blu che furono lesti a fuggire anche in quel 11 luglio. Semplice da raccontare, lineare, quello che successe alla caduta dell’enclave di Srebrenica, dopo l’entrata in città del macellaio Ratko Mladic. E allor...