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Visualizzazione dei post da giugno 23, 2024

"MIREDITA, DOBAR DAN": DOPO L'ANNULLAMENTO, LE MINACCE

 Il giorno dopo l'annullamento da parte della polizia del festival di cultura serba e kosovara "Miredita, Dobar dan", che si sarebbe dovuto svolgere a Belgrado, arrivano anche le minacce per l'organizzatrice dell'evento,  Sofija Todorovic. Questa mattina, nel giorno in cui si festeggia Vidovdan (data carica di simbolismo per il nazionalismo serbo), Todorovic si è vista recapitare un pacco con una testa di animale tagliata a metà. Le è stata inviata anche una lettera a nome del cosiddetto "People's patrol", un'organizzazione di estrema destra che minaccia di essere presto con uomini "in abiti verde oliva " a Pristina, Peja e Prizren. Difficile stupirsi di questo tipo di derive, tenendo conto che qualche decina di hooligans ha di fatto bloccato lo svolgimento di un Festival in piena Belgrado, un festival nato per favorire il dialogo e la riconciliazione serbo-kosovara.  Qui l'articolo di Danas sulla vicenda Qui il punto di East Journa

BELGRADO: ANNULLATO IL FESTIVAL "MIREDITA, DOBAR DAN"

 L'undicesima edizione del festival "Miredita, Dobar dan" (le due espressioni significano "buongiorno" rispettivamente in albanese e serbocroato) è stata annullata per ordine del MUP: ne ha dato annuncio il ministro degli affari esteri Ivica Dacic. Secondo quanto riportato da Danas  la decisione sarebbe stata presa per motivi di ordine pubblico: un gruppo di nazionalisti (da 50 a 150 persone indicativamente) ha bloccato l'accesso a Dorćol Platz, rendendo molto rischioso per gli ospiti kosovari raggiungere gli spazi del festival. Nato per avvicinare la cultura serba e kosovara favorendo il dialogo, "Miredita, Dobar dan" aveva ottenuto lo scorso anno un ottimo successo di pubblico e doveva aprirsi questa sera con lo spettacolo teatrale "Father and father" del kosovaro Jeton Neziraj.  Qui un articolo in italiano da East Journal sul Festival Qui il sito web ufficiale del festival Il comunicato in inglese degli organizzatori

BALCANI: SE VINCE TRUMP LA PACE E' A RISCHIO?

 Tra le analisi geopolitiche sui Balcani Occidentali reperibili sulle testate dell'area, ho trovato particolarmente interessante un articolo pubblicato su N1 BIH, che a sua volta riprende un pezzo di Andreas Ernst sul quotidiano svizzero Neue Zurcher Zeitung. Niente di particolarmente nuovo, intendiamoci, ma un buon  punto della situazione con annesso "riepilogo delle puntate precedenti". Il punto di partenza è l'opinione di Ernst sulle possibili conseguenze, nefaste per i Balcani, di un ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Il pericolo non sarebbe costituito da ciò che Trump vuole fare in quell'area, ma al contrario dal suo disinteresse e dalla sua volontà di disimpegno, dal momento che quello attualmente regnante è per l'appunto un "ordine americano", fondato sugli accordi di Dayton e sulla difesa dell'indipendenza e sicurezza del Kosovo, di cui gli americani sono i principali garanti. La "pax americana" non è per

TRIESTE: TRA SOLIDARIETA' E VIOLENZA, LE PRIME NOTTI SENZA IL SILOS

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 Nessun incidente, nessun tentativo di resistenza: lo sgombero del Silos si è concluso nella giornata di venerdì col trasferimento dei 160 occupanti verso non ben chiara destinazione, pare in Lombardia. I video diffusi dai molti attivisti presenti mostrano i ragazzi per lo più sorridenti, mentre salgono sugli autobus ciascuno col proprio braccialetto al polso: verde per i richiedenti asilo, giallo per chi ha già un appuntamento in questura, rosso per gli irregolari che non hanno ancora avviato alcuna procedura. Nessun nome, solo colori e numeri per identificare questi esseri umani la cui presenza a Trieste non era più tollerata, neppure in quel riparo di fortuna, tra fango e topi, che era per loro il Silos. Per il futuro, in quella città di transito e di frontiera che è e rimarrà sempre Trieste, nessuna certezza.  Il Fatto Quotidiano in questo articolo  ci racconta come già durante la prima notte senza il riparo di fortuna del Silos, quella tra venerdì e sabato, si sia verificata un