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Visualizzazione dei post da marzo 20, 2022

IN PIAZZA PER LA SALUTE, DA BIHAC A SARAJEVO

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 La Bosnia Erzegovina vera, quella che se ne frega del nazionalismo ed è stanca di soprusi e cattiva politica, è scesa in piazza ieri per far sentire la propria voce sul diritto alla salute. Spulciando la stampa bosniaca, si trova infatti molta attenzione su due diverse manifestazioni, legate però in qualche modo tra loro, in quanto testimoniano la stanchezza di tutti quei cittadini bosniaci ancora capaci di pensare ed indignarsi. La prima manifestazione, raccontata sia  dal portale Buka  che  da Dnevni Avaz  si è svolta a Bihac, dove un gruppo di cittadini di Bosanski Petrovac si è riunito per chiedere conto e giustizia della morte, seguita al parto, della giovane Azra Becirsphaic (25 anni) e del suo bambino presso l'ospedale "Irfan Ljubijankic" di Bihac. Sulle cause di questa tragedia sta indagando la Procura del cantone Una-Sana, ma più in generale molte donne presenti in piazza hanno "rotto il silenzio" e denunciato le terribili condizioni in cui le donne bo

LA POLITICA BOSNIACA PRESENTA IL DITO MEDIO AI CITTADINI

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 La situazione è drammatica, ma col solito gusto amaramente ironico che contraddistingue il miglior giornalismo bosniaco, a raccontarla nel migliore e più godibile dei modi è il portale Buka in un articolo ( qui disponibile ) che non risparmia davvero nessuno. Come spesso accade, il bersaglio principale di una delle pochissime voci libere a Banja Luka è innanzitutto Milorad Dodik, membro serbo della presidenza tripartita della Bosnia Erzegovina e "padrone" della Republika Srpska. Ospite della trasmissione Telering su RTRS (emittente da lui controllata), Dodik ha affermato di non vedere alcun problema nell'aumento del prezzo della benzina da 2,30 a 3,20 marchi bosniaci: secondo lui, se questo fosse un problema, nelle città bosniache ci sarebbe meno traffico, la gente "spegnerebbe i motori". Lui, però, il motore dell'elicottero non lo spegne e il costo delle sue trasferte a Sarajevo sarebbe di oltre 670 marchi, mentre la manutenzione giornaliera ammonterebbe a

BOSNIA: FALLITO OGNI TENTATIVO DI RIFORMA ELETTORALE

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 Dopo ben nove mesi di negoziati, si sono conclusi con un completo fallimento i tentativi di dar forma ad una nuova legge elettorale, che permettesse alla Bosnia Erzegovina di svolgere regolarmente le elezioni il prossimo autunno. Delusione e preoccupazione vengono manifestati dai due mediatori internazionali tra i vari partiti politici bosniaci, la direttrice del Servizio Europeo di Azione Esterna, Angelina Eichhorst e il nuovo ambasciatore statunitense Michael Murphy. Il leader di HDZ BIH (il partito croato più forte in Bosnia Erzegovina) Dragan Covic ha dichiarato di ritenere che non vi sia "assolutamente nessuna condizione" per lo svolgimento in autunno delle elezioni in BIH.  Questo (pur prevedibile) fallimento arriva in un momento di incertezza ed instabiplità massimi in Bosnia Erzegovina e non sembra promettere nulla di buono per il futuro. Un breve riassunto di tutta la problematica della riforma elettorale, fino al fallimento di domenica scorsa, in  questo articolo  

BOSNIA ERZEGOVINA E CROAZIA SONO IN GRADO DI DIFENDERSI?

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 Vorrei segnalare oggi due articoli in italiano, che pur trattando argomenti già ampiamente esaminati sul blog nelle scorse settimane, permettono di comprendere meglio alcune importanti implicazioni. Il primo articolo (pubblicato in Italia da OBCT, ma originariamente comparso su Deutsche Welle) descrive nei dettagli il caos mediatico e politico seguito alla caduta di un drone militare sulla capitale croata Zagabria, la sera dell'11 marzo. La vicenda, gestita in modo pessimo, ha generato grave allarme nell'opinione pubblica, anche e soprattutto perchè ha evidenziato enormi limiti nel sistema di difesa antiaerea croato. Il quadro che ne esce è quello di una Croazia debole ed impreparata sul piano militare, inserita in una NATO a sua volta  in difficoltà nel coordinamento e difesa dei Paesi membri.  qui l'articolo completo da OBCT Un rapido, ma abbastanza efficace riassunto della precaria situazione della Bosnia Erzegovina dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, viene fornit