TRIESTE: ENTRO 15 GIORNI IL SILOS SARA' SGOMBERATO
Uno scarno articoletto di ANSA Friuli Venezia Giulia (qui il link) ci informa che il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha firmato l'ordinanza per lo sgombero del Silos, che dovrà avvenire entro 15 giorni. La grande struttura adiacente alla Stazione Centrale è di proprietà di Coop Alleanza 3.0, che dovrà garantirne la messa in sicurezza, la ripulitura e la recinzione.
L'edificio, sprovvisto di qualunque utenza (luce, acqua, gas) veniva da molto tempo utilizzato come ricovero di fortuna dai migranti che giungono a Trieste attraverso la pericolosissima rotta balcanica, spesso stremati e gravemente feriti a causa del lungo viaggio a piedi e delle violenze patite nei vari tentativi di attraversare la frontiera tra Bosnia Erzegovina e Croazia. Lo sgombero del Silos, dove centinaia di migranti vivevano in condizioni di assoluta invisibilità pur a due passi dal centro di Trieste, sarebbe addirittura una bella notizia se esistesse una soluzione umana e alternativa. O meglio: se la politica fosse minimamente interessata a trovarla, questa soluzione umana ed alternativa. Invece, non è neppure dato sapere dove questi migranti verranno spostati: la formula "fuori città" vorrebbe suonare tranquillizzante, anestetizzante agli occhi dei triestini.
Preoccupazione, tristezza e anche rabbia sono i sentimenti che prevalgono all'interno delle realtà che si occupano da anni di portare aiuto ai migranti della rotta balcanica a Trieste. L'associazione più attiva in questo campo è certamente Linea d'Ombra ODV, che ha costruito nel tempo una rete di aiuti da parte di altre associazioni e singoli volontari a livello nazionale e ha contribuito nei lunghi mesi invernali ad aiutare i migranti nella sfida della sopravvivenza all'interno del Silos, fornendo cibo caldo sul piazzale antistante la Stazione Centrale ogni sera, tende da campeggio per la notte, legna per scaldarsi e cucinare, generi di prima necessità.
In queste ore Linea d'Ombra, attraverso la voce di Lorena Fornasir, chiama la politica a prendersi un minimo di responsabilità, trovando una soluzione dignitosa per i migranti di Trieste. Viene nuovamente avanzata la proposta, sempre caduta nel vuoto, di aprire il Mercato chiuso di via Gioia, struttura che potrebbe garantire standard dignitosi e che non relegherebbe i migranti in località sperdute, lontane dal centro città e ghettizzate.
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