BOSNIA: MANDATO DI ARRESTO PER MILORAD DODIK

 La procura della Bosnia Erzegovina ha dato mandato alla polizia giudiziaria di arrestare il presidente dell'entità serba di Bosnia (Republika Srpska) Milorad Dodik, il presidente dell'Assemblea Nazionale della RS, Nenad Stevandic e il primo ministro della RS, Radovan Viskovic. La notizia, giunta nelle prime ore della mattina, ha provocato una serie di reazioni a catena, portando la crisi bosniaca al livello più alto mai raggiunto nel dopoguerra. 

La giornata è stata scandita da dichiarazioni incendiarie da parte dei rappresentanti serbo-bosniaci: la presidente di turno della Bosnia Erzegovina, Cvijanovic, ha invitato l'Alto rappresentante Christian Schmidt a "nascondersi", mente Dodik ha affremato che tra pochi mesi la Bosnia Erzegovina si dissolverà, così come fu per la Jugoslavia. Anche da Belgrado non è mancato il pieno sostegno a Dodik e alla dirigenza della Republika Srpska. Il vice primo ministro serbo, Vulin, ha dichiarato che la Serbia è abbastanza forte da non permettere la detenzione dei massimi funzionari della Republika Srpska.

Aldilà delle dichiarazioni e dei toni altissimi, che nella politica bosniaca (e anche serba) sono la norma, in questo caso la situazione è molto complessa, poichè al mandato di arresto ci si aspetta che verrà dato corso e questo potrebbe rivelarsi tutt'altro che semplice. La presidente di turno della BIH, la serba Cvijanovic, ha invitato EUFOR a garantire la pace e la sicurezza nel Paese, proprio nel momento in cui EUFOR stessa si sta rafforzando notevolmente (oggi a Sarajevo sono arrivati soldati cechi da inquadrare nella forza multinazionale). Nell'arresto di Dodik e compagni ovviamente EUFOR non dovrebbe essere direttamente coinvolta, a supporto della polizia giudiziaria dovrebbero esserci gli agenti della SIPA (i corpi speciali di sicurezza).

In un primo momento, sembrava che la SIPA avesse dichiarato di rifiutare questo supporto, ma nel pomeriggio si è appreso dalla portavoce Jelena Miovcic che la SIPA non ha rifiutato questo appoggio, tuttavia ha segnalato i gravi rischi connessi all'esecuzione dell'arresto.

La fonte principale di questo articolo è il blog di N1, sempre aggiornato e qui visibile


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