BOSNIA ERZEGOVINA: DOVE PORTERA' L'OPERAZIONE BLACK TIE?

Il fatto che l'ANSA abbia dedicato solo questo brevissimo articolo alla vasta operazione di polizia ora conosciuta in Bosnia Erzegovina come "Black Tie 2", la dice lunga sul modo in cui il nostro Paese guarda ai Balcani. La brevità e concisione dell'articoletto contrasta infatti palesemente con la gravità estrema del contenuto: il capo della polizia bosniaca Vahidin Munjic è stato arrestato nel corso di un'operazione anticrimine che ha riguardato diverse città della FBIH (Federazione di Bosnia ed Erzegovina) e ha condotto in manette almeno altre 22 persone, legate alla polizia e al mondo degli affari bosniaco. All'operazione hanno collaborato DEA, Europol, FBI e si sta parlando di qualcosa che, dovesse avere un seguito e portare a individuare responsabilità precise, fornirebbe il quadro sconfortante di un Paese in mano alla criminalità organizzata. Cosa che ai media italiani sembra non preoccupare affatto, anzi sembra scontata: parliamo di Balcani, di Bosnia Erzegovina addirittura, di cosa ci si dovrebbe stupire?

In attesa del procedere degli eventi e di analisi più approfondite da parte di quei pochissimi media italiani che si occupano di Balcani con passione e conoscenza, ci soccorre N1 BIH con un'intervista in inglese al delegato statale Zlatko Miletic (qui il testo completo dell'articolo), dalle cui parole è possibile comprendere la reale portata della faccenda. Secondo Miletic il lavoro dei pubblici ministeri sarà molto complicato, perchè i fatti contestati, pur di una gravità estrema, sono molto difficili da provare. Le accuse contro i poliziotti disegnano un quadro di contiguità tra agenzie di polizia e criminalità organizzata, soprattutto nel traffico di droga e nel riciclaggio di denaro. Questa contiguità, sempre secondo Miletic, sarebbe molto difficoltosa senza un diretto coinvolgimento della politica, motivo per cui è in quell'ambito che si dovrà arrivare a scavare. Com'è possibile, ad esempio, che 25 poliziotti in servizio possiedano (contro ogni regolamento) propri ristoranti a Sarajevo, probabilmente usati per spaccio di narcotici?

Miletic chiama direttamente in causa i leader di HDZ BIH, Dragan Covic, e di SNSD BIH, Milorad Dodik: non è certo una novità che i due vadano d'amore e d'accordo da tempo, nonostante i loro partiti rappresentino rispettivamente i nazionalisti croati e quelli serbi, e le loro basi di consenso si trovino l'una nella FBIH (Federazione croato-bosgnacca), l'altra in RS (Republika Srpska). Secondo Miletic, i due leader politici sarebbero "il simbolo di ciò di cui si sta parlando".

Qualunque sia l'evoluzione di questa storia, che potrebbe anche finire in nulla come altre simili in Bosnia Erzegovina, il dato di fatto rimane sempre che di questo Paese vengono discussi dalla stampa (locale e soprattutto internazionale) quasi soltanto i problemi apparenti (il nazionalismo su tutti), mentre si tralascia di guardare alla sostanza di ciò che è celato dietro le maschere: una corruzione e un malaffare diffusi, pervasivi, soffocanti.

Commenti

Post popolari in questo blog

UFFICIALE: DODIK PRESIDENTE DELLA REPUBLIKA SRPSKA

SREBRENICA E IL PRIMO 11 LUGLIO SENZA IRFANKA PASAGIC

KOSOVO: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI