PROTESTA DAVANTI ALLA SEDE DELL'OHR A SARAJEVO: ALTA L'ADESIONE

Questa sera a partire dalle ore 17 si è svolta a Sarajevo l'annunciata manifestazione di protesta contro le modifiche alla legge elettorale introdotte unilateralmente dall'Alto Rappresentate Christian Schmidt. Della questione ci siamo già occupati sul blog e segnaliamo anche questo articolo in italiano dal Fatto Quotidiano. In sostanza queste modifiche favorirebbero, secondo gli organizzatori della manifestazione, una ulteriore deriva etnico-nazionale e si porrebbero in netto contrasto con l'obiettivo di "normalizzare" la Bosnia Erzegovina. Si tratta di qualcosa di nuovo e inedito sulla scena bosniaca, dato che dal dopoguerra ad oggi non erano mai stati i cittadini, la società civile, a porsi in contrasto con l'OHR, ma piuttosto proprio i partiti nazionalisti. Lo spirito di questa manifestazione ricorda quello della stagione della "rivolta bosniaca" del 2014 e del successivo esperimento dei plenum, poi naufragata e dimenticata.

Tutto sembra essersi svolto con ordine, anche se diverse strade sono state chiuse al traffico ed è molto difficile capire il numero dei partecipanti alla protesta: per N1 BIH sarebbero stati oltre un migliaio. Gli organizzatori, per bocca di Mujo Aganovic, hanno tenuto a precisare di non essere contro l'OHR come istituzione, ma soltanto contro le decisioni di questo Alto Rappresentante. Nelle foto pubblicate dal portale N1, non si vedono bandiere di nessun partito, ma soltanto bandiere giallo-blu della Bosnia Erzegovina.

Tutto questo, mentre rimane altissima la tensione anche a Banja Luka, dove si attende ancora il riconteggio dei voti per proclamare il nuovo presidente della Republika Srpska, con i sostenitori della candidata di opposizione (dichiarata sconfitta) Trivic, che sono già scesi in piazza più volte.




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