LA REPUBLIKA SRPSKA DI BORIS MALAGURSKI: UN DONBASS 2.0?
Dopo esser stata proiettata in anteprima a Banja Luka la sera prima delle elezioni del 2 ottobre, la controversa pellicola del regista serbo-canadese Boris Malagurski, Republika Srpska: the struggle for freedom, esce dai confini bosniaci e provoca numerose polemiche. Il film, che pare sia stato anche finanziato per circa 15mila euro dal Comune di Banja Luka, racconta la storia della Republika Srpska (l'entità serba di Bosnia) ed è stato duramente condannato dalle associazioni delle madri delle vittime del genocidio di Srebrenica, nonchè dalle famiglie delle vittime di guerra. Il motivo delle critiche risiede appunto nel fatto che il film negherebbe il genocidio di Srebrenica, sposando quindi in pieno le posizioni dei nazionalisti serbi.
Non appena sono iniziate proiezioni della pellicola fuori dalla Bosnia Erzegovina, numerose comunità islamiche di bosniaci in Europa hanno messo in atto dure proteste. In un durissimo comunicato, l'associazione culturale bosniaca in Svizzera ha accusato il regista di voler creare in Bosnia un "Donbass 2.0" e ha chiesto di annullare le proiezioni del film previste in varie città del Paese.
Attualmente quattro importanti città europee (Dusseldorf, Bruxelles, Klagenfurt ed Anversa) hanno annullato le previste proiezioni, mentre in Italia la proiezione rimane programmata per l'11 novembre a Vicenza, nonostante si siano già scatenate le proteste della comunità bosniaca (fonte: East Journal).
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