BOSNIA ERZEGOVINA: BUIO SUL VOTO DI OTTOBRE

Al centro, geografico e simbolico, dei Balcani scossi dal complicato quadro geopolitico post-invasione russa dell'Ucraina, la Bosnia Erzegovina si avvicina alle elezioni del 2 ottobre. Già il fatto che le elezioni si svolgano, rappresenta una notizia, dato che per mesi c'è stata incertezza anche su questo: l'impossibilità di trovare un accordo sulla riforma elettorale, unita alle difficoltà economiche della Commissione Elettorale Centrale, avevano fatto temere un annullamento. 

L'Alto rappresentante, C. Schmidt, vicerè della comunità internazionale nella Bosnia del dopo Dayton, è pesantemente intervenuto per "salvare" lo svolgimento delle elezioni. Dopo aver inutilmente tentato di imporre una riforma che attenuasse la conflittualità tra partiti SDA bosgnacco e HDZ croato nell'entità FBIH, di fronte alle imponenti manifestazioni di piazza ha infine accettato di far svolgere la consultazione secondo le vecchie regole, limitandosi a qualche piccolo intervento di facciata. Tutto questo complicato meccanismo (che riflette la mostruosa architettura istituzionale di quel non-Paese che è la Bosnia post Dayton) è efficacemente riassunto da questo articolo di East Journal.

L'altro principale portale italiano per quanto riguarda i Balcani, OBCT, ci racconta invece in questo articolo irregolarità ed abusi della campagna elettorale bosniaca, ormai in pieno svolgimento.




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