MILANOVIC: NO A SVEZIA E FINLANDIA NELLA NATO. E METTE IN MEZZO LA BOSNIA...

 Scorrono come un fiume in piena, ormai, le dichiarazioni del presidente croato Zoran Milanovic, destinate a creare scompiglio su vari fronti: quello dei rapporti tra Croazia e UE, quello tra Milanovic stesso e il governo croato del primo ministro Plenkovic e infine quello bosniaco, dove il presidente croato sostiene apertamente, da molto tempo, l'HDZ contro il membro croato della presidenza tripartita, Zeliko Komsic.

Partiamo dall'inizio. Alcuni giorni fa, Milanovic ha definito "una pericolosa avventura" l'eventuale adesione di Svezia e Finlandia alla NATO, poi si è spinto oltre e ha precisato di essere intenzionato a "porre il veto" sulla questione al vertice NATO di Madrid previsto per il prossimo giugno. C'è però un non trascurabile problema: non sembra affatto scontato che il presidente croato abbia l'autorità per porre tale veto autonomamente, cioè a prescindere dal parere del governo del primo ministro Plenkovic, che non è intenzionato a seguirlo. Ecco perchè le parole di Milanovic, oltre a preoccupare molti altri Paesi dell'Unione Europea, ha aperto uno scontro istituzionale nella stessa Croazia.

Non pago, il presidente croato ha poi nuovamente cambiato le carte in tavola, legando la questione NATO alla sempre richiesta (da lui) riforma elettorale bosniaca. Specificando di non agire nè per i russi nè per gli ucraini, ma per i croati (evidentemente anche quelli di Bosnia), Milanovic ha sostenuto che l'eventuale ingresso di Svezia e Finlandia andrebbe legato al perseguimento di politiche di sicurezza anche in Bosnia, attraverso appunto la riforma elettorale, che servirebbe a garantire maggior rappresentatività a tutti i popoli costituenti.

FONTE: N1 BIH ENGLISH




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