DOVE VA LA SERBIA? PRIME ANALISI, UNA SETTIMANA DOPO IL VOTO

 La domenica, tradizionalmente, è il giorno dedicato a qualche lettura di più ampio respiro. Per questo, ho pensato oggi di segnalarvi un paio di articoli di analisi dei risultati elettorali serbi di domenica scorsa. Apparentemente, le novità non sembrerebbero molte: il presidente uscente, Vucic, è stato rieletto con oltre il 58% dei voti e il suo principale sfidante, Zdravko Ponos, non è arrivato al 19%. 

La Serbia sembrerebbe dunque saldamente in mano al suo uomo forte, che in campagna elettorale ha promesso "Mir i Stabilnost", pace e stabilità, ad un popolo disorientato e spaventato da tensioni interne e dal complicato scenario internazionale. Tuttavia, a ben guardare, rispetto a due anni fa (quando i partiti d'opposizione boicottarono le elezioni parlamentari e il Parlamento serbo divenne praticamente monocolore) sono cambiate parecchie cose. Questa volta, l'SNS di Vucic non potrà governare da solo, ma dovrà fare affidamento su alcuni alleati storici, prima di tutto l'SPS di Ivica Dacic. Inoltre, in parlamento entreranno anche forze di destra apertamente filorusse e contrarie all'ingresso della Serbia nella UE.

C'è poi l'importantissima partita di Belgrado: nella capitale, dove si tenevano le amministrative, l'SNS potrebbe perdere la maggioranza, dato che l'opposizione è intenzionata a chiedere la ripetizione del voto in alcuni seggi. 

Un'analisi numerica chiara dei risultati elettorali in questo articolo da East Journal. Una lunga analisi del post voto, in tutti i suoi risvolti sul piano interno ed internazionale, si trova invece in questo lungo articolo da OBCT.

Buona lettura.


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