BOSNIA ERZEGOVINA: SALE ANCORA IL PREZZO DEL CARBURANTE, NESSUN INTERVENTO PREVISTO

 Il dibattito politico, in Bosnia Erzegovina, registra un innalzamento della tensione con il presidente di turno Zeliko Komsic che attacca presidente e premier croati, Milanovic e Plenkovic, chiarendo che le decisioni sull'adesione o meno alla NATO e sullo svolgimento o meno delle elezioni in autunno, spettano soltanto allo Stato bosniaco-erzegovese, e non verranno certo prese nella "piccola Mosca" (così viene dunque definita la Croazia. fonte: Buka

 Queste dichiarazioni molto dure e questa difesa dello Stato della Bosnia Erzegovina sono certo condivisibili, ma ai cittadini bosniaci farebbe probabilmente piacere avvertire la presenza dello Stato anche quando si recano a fare il pieno dell'auto o la spesa. In un interessante e dettagliato articolo, il portale Buka di Banja Luka mostra l'esatta composizione del prezzo di un litro di carburante, oggi ulteriormente aumentato. Ne risulta che niente, in BIH, è così gravato da tasse ed accise come il carburante: nel caso della benzina, il cui costo è oggi di 2 KM (circa 1 euro)/l, 1,09 KM se ne vanno allo Stato tra pedaggio per la manutenzione stradale (0,15 KM), contributo per costruzione autostrade (0,25 KM), IVA (0,29 KM) e accise (0,40 KM). 

Quando un cittadino bosniaco versa nel serbatoio 50 KM di carburante, circa 24 KM sono tasse e i rimanenti circa 26 costituiscono l'effettivo prezzo del carburante. Tutti sanno, ovviamente, che il prezzo del carburante incide immediatamente sul prezzo di tutto il resto della spesa, che infatti da gennaio si è impennato rendendo la vita dei bosniaci ancora più difficile e precaria, tanto che per moltissime famiglie anche soddisfare le primarie esigenze alimentari e di igiene rappresenta ora un problema.

Da notare che, a fronte di tutto questo, lo Stato bosniaco non ha compiuto alcun intervento nè ha dato segno o annuncio di volerlo fare, mentre ad esempio la vicina Croazia ha adottato ieri un pacchetto di aiuti da 637,6 milioni di euro per mitigare i prezzi dell'energia. Una "piccola Mosca", forse, ma non pare che lo Stato bosniaco faccia questa gran miglior figura nell'occuparsi dei propri stanchi cittadini.


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